venerdì 10 marzo 2017

PIGRIZIA & SPORCIZIA

Scena di vita quotidiana: stai guidando la tua auto, e noti l’automobilista davanti a te che getta qualcosa fuori dal finestrino. Può essere una cicca di sigaretta, un fazzolettino usato, l’involucro di uno snack, uno scontrino, qualunque piccolo rifiuto che si possa trovare in un’auto. Capita tutti i giorni, in campagna come in città, solo che nel verde i risultati di questo comportamento si notano molto di più. Specialmente dopo che è stata tagliata l’erba al bordo della strada: basta una rapida occhiata per vedere che in ogni banchina e in ogni fosso ci sono tracce umane, o meglio, tracce della pigrizia di chi preferisce liberarsi dei propri rifiuti gettandoli dal finestrino. 

A chi lo compie, deve sembrare un atto innocuo o comunque veniale, del tipo “ma sì, era solo una cicca/un pezzetto di carta, cosa vuoi che sia”. Proviamo però a moltiplicare per tutti gli automobilisti: è ancora una cosuccia così trascurabile? No, direi proprio di no. Anzi, assomiglia molto ad una gigantesca discarica, oltretutto composta per la maggior parte da materiale riciclabile. Se poi andiamo a vedere cosa succede in mare la situazione è ancora peggiore: non solo si sono create delle gigantesche isole galleggianti formate interamente da rifiuti, ma questi, oltre a causare la morte degli animali che li ingeriscono, finiscono nella catena alimentare; e chi c’è al vertice della medesima? NOI, che finiamo per ri-mangiarci i nostri stessi scarti insieme al pesce.

Anche se sembra sia passato di moda, vale la pena di riflettere su cosa spinga molti di noi ad un comportamento così sconsiderato. Pigrizia? Certo. Menefreghismo? Eh si, anche quello, perché ciò che si getta via non sparisce così su due piedi solo perché non lo vediamo più. Eppure non ci si pensa e, alla fine, sono tutti problemi che ricadranno sulle spalle dei nostri figli, che vivranno nella discarica che noi abbiamo creato e che essi stessi contribuiranno ad ingrandire, non avendo ricevuto un esempio virtuoso da parte dei genitori. È questo il futuro che vogliamo per loro? Io, sinceramente, no.

Mi si potrà dire che il comportamento del singolo è solo una goccia nel mare. È vero, ma il mare a sua volta è composto da infinite gocce e, se ciascuna facesse la sua parte i risultati sarebbero tangibili. All’estero lo hanno capito: a Singapore, per esempio, è prevista addirittura una sorta di gogna pubblica per chi sporca: il colpevole infatti è costretto a svolgere la mansione di netturbino, con tanto di cartello appeso al collo che ne certifica la colpevolezza. Un buon deterrente, non c’è che dire. Mi piacerebbe proprio che un metodo analogo fosse adottato anche da noi, sono quasi sicuro che la sporcizia sparsa in giro diminuirebbe drasticamente, e il nostro senso civico aumenterebbe di pari passo.

Che ne pensate?


A voi i commenti!

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