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venerdì 7 dicembre 2018

LA MACCHINA DEL TEMPO

Anno Domini 2018.
E' quasi Natale. Tempo di settimane bianche, pranzi, cenoni, uscite con gli amici, presepi, regali sotto l'albero, giochi e risate.
Tempo di bilanci per l'anno appena trascorso, e di propositi per l'anno nuovo. Che se si riuscisse a mantenerne anche solo qualcuno chissà come si starebbe...ma si sa che la volontà è debole.
Ecco, tra i regali sotto l'albero potevano mancare le ultime novità legislative da parte del governo? Naturalmente no. Solo che non mi sarei mai aspettato che, a distanza di 80 anni, potessero essere DI NUOVO promulgate le leggi razziali!

Ecco, dopo questa sparata mi sembra già di sentire certe reazioni e commenti: "PDiota", "buonista", "rosicone", "la pacchia è finita", "radical chic" eccetera. Tutti esempi del campionario pentaleghista già sentiti e strasentiti.

Sapete qual è il vostro problema, cari amici gialloverdi? Che fondamentalmente non siete così cattivi ma, per mille cause diverse, avete una visione del mondo estremamente povera e limitata. Per voi o è tutto bianco, o è tutto nero. Per voi, se qualcuno dice qualcosa in disaccordo con i vostri leader, è per forza di cose un "PDiota".
Beh, mi dispiace sinceramente per voi, dico davvero. Mi dispiace che non siate in grado di cogliere i milioni di sfumature che può avere il pensiero umano, e mi fa incazzare a bestia, quello sì, che siate così facilmente manipolabili da persone appena appena più furbe di voi che vi indicano, di volta in volta, il nemico da colpire con tutta la vostra rabbia repressa: vedi ad esempio la manifestazione dell'8 dicembre e le foto dei "nemici" con la didascalia "io non ci sarò". Uno scenario decisamente orwelliano.

Sapete che c'è?

C'è che se questa vostra povertà di pensiero non fosse salita al potere e non fosse potenzialmente devastante, beh, probabilmente nessuno vi direbbe nulla. Vi si lascerebbe in pace nel vostro limbo, o se preferite nel vostro tavolo preferito del bar, a parlare di tutto e di niente con l'aria di quelli che ne sanno perché sono cresciuti all'università della vita. Solo che, vista la situazione, stare zitti significa essere complici delle vostre malefatte presenti e future. NO GRAZIE.

Dove voglio arrivare?

Torniamo alla mia sparata:  LEGGI RAZZIALI. Due paroline che evocano un periodo buio della nostra storia, e che i pentaleghisti si affannano continuamente ad allontanare, dicendo che le loro scelte non c'entrano nulla col razzismo. Peccato che poi i fatti dicano altro. In particolare, un paragrafo della legge finanziaria che riguarda le famiglie di immigrati REGOLARI che vivono e lavorano qui in Italia pagando regolarmente le tasse, che hanno 3 o più figli a carico, e con un ISEE inferiore a 30000 euro. Ecco, finora queste famiglie, al pari di quelle italiane, avevano accesso tramite la "Carta della famiglia" a sconti e tariffe agevolate presso negozi ed enti aderenti all'iniziativa. Tutto regolare: chi paga le tasse regolarmente ha diritto ad accedere ai servizi...finora.

Già, perché la legge finanziaria ha TAGLIATO questa possibilità, riservandola SOLO ai cittadini comunitari. Gli altri, nisba.

Alla faccia di chi dice che "chi viene qui per lavorare e si comporta bene è mio fratello". Chi è già che lo dice sempre? Ah si, un certo signore che spesso si veste di verde...

Se non è razzismo, questo, allora cos'è? No perché io non trovo altri termini per definirlo...


martedì 18 settembre 2018

UN RISCHIO CALCOLATO?

Chi mi conosce sa che tendo ad essere piuttosto critico nei confronti dell'attuale governo Lega-5 Stelle, pur non risparmiando appunti anche a chi prima deteneva il potere. In tutto questo cerco di essere onesto: se una cosa ritengo sia fatta bene, chiunque l'abbia fatta, ha il mio plauso. Così come, se ritengo sbagliato un provvedimento, riceverà le mie critiche qualunque sia la provenienza. Insomma, questo blog NON GUARDA IN FACCIA A NESSUNO, tanto per essere chiari.

Perché questa introduzione? Beh, di norma non sarebbe necessaria, ma con i tempi che corrono è doverosa: se critichi le scelte dell'attuale governo, sei bollato automaticamente come "zecca comunista" o "seguace del PD" dai fan più sfegatati del "capitano". Insomma, il diritto di critica e la libertà di opinione, per alcuni, sono un optional.

Mi sono dilungato troppo, veniamo al dunque.

In questi giorni, tra le tante proposte al vaglio del governo Conte (ricordiamocelo ogni tanto: CONTE, non SALVINI), ce ne sono due in particolare che mi hanno colpito: quella sulla detenzione delle armi da fuoco, e il cosiddetto "Decreto Pillon", dal nome del senatore leghista primo firmatario.

Partiamo dalla normativa sulle armi (che è GIA' LEGGE dal 14 settembre 2018): cosa cambia?

Ecco il riassunto in soldoni:

  • Raddoppio delle armi sportive di cui è consentita la detenzione (da 6 a 12)
  • Aumento dei proiettili consentiti nei caricatori delle armi sportive corte (da 15 a 20)
  • Aumento dei proiettili consentiti nei caricatori delle armi sportive lunghe (da 5 a 10)
  • Obbligo, per chi detiene armi sportive, di appartenenza ad un'associazione di tiro (senza l'obbligo di presentarsi regolarmente ad un poligono o di seguire corsi specifici)
  • Vendita delle armi di derivazione militare (come fucili AR15 o AK-47 "Kalashnikov") consentita solo ai tiratori sportivi
  • Diminuzione della durata della licenza per le armi da caccia (da 6 a 5 anni)
  • NON obbligo di avvisare i familiari/conviventi del possesso dell'arma
Non essendo del settore, non posso dire a priori se questo provvedimento sia giusto o sbagliato. E' interessante però notare come il sig.Salvini si sia impegnato formalmente all'Hit Show, la fiera delle armi di Vicenza, a varare un provvedimento volto ad aumentare le vendite di armi da fuoco. Nessuna illazione, tutto documentato. Un favore in pieno stile americano che, indubbiamente, muoverà un bel mucchio di soldi in direzione dei produttori di armi, e una manciata di voti verso la Lega. 

Veniamo ora al Decreto Pillon, attualmente in discussione. Eccone i punti salienti:
  • Cancellazione dell'assegno di mantenimento per i figli, sostituito da una divisione delle spese tra i genitori
  • Divisione equa del tempo passato con i figli
  • Indennizzo per il genitore che lascia la casa di proprietà all'altro genitore
  • Obbligatorietà della mediazione familiare
Posto che il primo punto secondo me rischia di scatenare una lotta all'ultimo scontrino tra due persone già in conflitto, mi soffermerei sull'ultimo punto: l'obbligatorietà della mediazione familiare tramite avvocato/psicologo/altro soggetto abilitato per avviare l'iter di separazione. Al momento, questa possibilità esiste già, ma è solo un'opzione prevista dal nostro ordinamento. Così, diventerebbe un obbligo. Da notare, lo Stato non scucirebbe neanche un euro: tutta la procedura è a carico dei coniugi che si vogliono separare.

E' evidente che, con questa mossa, vi sia la volontà di rendere più difficili le separazioni frapponendo un ostacolo economico (Pillon è noto per le sue posizioni politiche ultra-religiose). In questo calderone, purtroppo, rischiano di finire anche le vittime di violenza domestica che, se sono già in difficoltà economica, avranno una "ragione" in più per NON denunciare il partner violento e che, se anche lo facessero, affronterebbero un percorso giudiziario interminabile e ricco di incognite. Nel frattempo, se ci sono bambini, sono tutti cavoli loro, dovendo avere obbligatoriamente a che fare con un genitore abusante che, fino a prova contraria, per la giustizia è INNOCENTE.

Come per la legge sulle armi, è interessante notare un dettaglio: che mestiere fa il signor Pillon? Ma guarda che combinazione, avvocato con master in mediazione familiare!! Non ci sarà mica un leggerissimo conflitto d'interessi? Ma no, cosa dico, questo è il governo del cambiamento...intanto, sul suo sito web, ha preannunciato imminenti novità proprio in tema di mediazione familiare.

Ora, mi chiederete: qual è il nesso dei due provvedimenti, a parte la provenienza leghista e il sospetto conflitto di interessi?

Ecco il mio parere: se passasse il Decreto Pillon così com'è, questo, in combinazione con la nuova legge sulle armi, costituirebbe una miscela ESPLOSIVA.

Eh sì. Proviamo ad immaginare una famiglia che non naviga nell'oro, e che ha problemi tali da giungere al proposito di separarsi: c'è da affrontare il costo della mediazione. A quel punto che si fa? Si va avanti col rischio di andare ancora più in difficoltà economica, uno dei due se ne va di casa (dove? Dai genitori, se ci sono ancora? Sotto a un ponte? E con i bambini, come facciamo?), o si prova a convivere nonostante tutto? 

In tutti e tre i casi, c'è una possibilità concreta: quella che salti fuori un'arma da fuoco di cui nessuno sapeva niente, e che qualcuno, esasperato o comunque già di per sé incline alla violenza, SPARI. Non facciamo finta di stupirci, succede già adesso, e se davvero passasse questa nuova normativa così com'è prepariamoci pure a piangere per molte altre tragedie familiari.

Ci avranno pensato i politici leghisti, a questa eventualità? Gliene importa qualcosa se qualche donna in più ci lascerà sicuramente le penne per mano di un partner pistolero? Ci pensano, gli elettori della Lega, i fans più sfegatati del "capitano", o hanno annullato completamente la loro capacità di ragionamento delegandola a Salvini e alla sua ciurma?

A voi i commenti!!

FONTI:











lunedì 19 marzo 2018

UNA MANO AL CUORE, L'ALTRA AL PORTAFOGLIO

Ciao a tutti.
Complice il poco tempo a disposizione, ammetto di aver trascurato un po' il mio spazio virtuale...ci sono però cose che meritano attenzione, spazio e tempo.
Parto subito con una domanda a bruciapelo: quanti di noi hanno, o hanno avuto a che fare, con il CANCRO, in qualsiasi forma? Quanti lo hanno provato sulla propria pelle, o hanno visto soffrirne (e, talvolta, morirne) un parente, o un caro amico, o un semplice conoscente?
Ammettiamolo: TUTTI. Ormai possiamo dirlo con certezza: il cancro è la peste dei tempi moderni. Spesso asintomatico, attacca di nascosto e, senza un'adeguata diagnosi precoce, viene curato e combattuto tardi. A volte, troppo tardi.
Ho già parlato di cancro su questo blog, quando scrissi la storia "a puntate" dell'amianto e delle malattie ad esso correlate tra cui il mesotelioma. Un tipo di tumore che, ad oggi, nel 2018, è incurabile e non lascia scampo a chi ne viene colpito.
Si sa, la ricerca ha fatto negli anni passi da gigante, le statistiche di sopravvivenza sono in costante miglioramento, eppure di cancro si continua a morire, a qualsiasi età. Per questo è necessario sostenere finanziariamente la ricerca. Quella ricerca che, spesso, viene snobbata e bistrattata dal governo centrale di turno che, per far quadrare i conti, non esita a tagliarle i fondi. Fateci caso, quali sono i settori che vengono SEMPRE, PUNTUALMENTE sacrificati quando si tratta di tagli? SANITA' e ISTRUZIONE.
Ora, nell'attesa di un governo centrale più "illuminato", che capisca finalmente l'importanza della ricerca scientifica e del suo finanziamento (al di là di slogan e paroloni di circostanza), bisogna arrangiarsi da soli perché, purtroppo, il cancro non ci aspetta, se ne frega altamente di noi e delle nostre vite, e continua a mietere vittime.
E' in questo contesto che si inserisce l'iniziativa dell'amico Domenico "Dino" Arena, con cui condivido la passione per i francobolli. Da qualche anno a questa parte, infatti, Domenico ha iniziato una raccolta fondi per finanziare la ricerca sul cancro, in memoria di suo papà Edoardo e dell'amico collezionista Maurizio, entrambi scomparsi per questo terribile male. La raccolta, a cadenza annuale, ha portato negli anni alla donazione di diverse migliaia di euro all'Istituto Nazionale dei tumori (IRCCS). Il tutto all'insegna della massima trasparenza, come si può ben vedere nella pagina Facebook dedicata all'evento. Questa iniziativa è nata all'interno dei vari gruppi filatelici, ma nulla vieta di parteciparvi a prescindere dalla vostra passione o meno per i francobolli. Oppure, avete un amico filatelico e non sapete cosa regalargli? Nessun problema, nel contesto del "Memorial Edo e Maurizio" si svolgono moltissime aste di materiale filatelico donato da tanti amici collezionisti per questo nobile scopo.

Per maggiori informazioni e per partecipare, potete visitare la pagina Facebook del "Memorial Edo e Maurizio" cliccando qui

Alla prossima!!



giovedì 1 febbraio 2018

A PARTI INVERTITE

In una società iper-sessualizzata come la nostra, in cui ormai il nudo e il vedo-non vedo non fanno più lo stesso scalpore che potevano fare qualche anno fa, e in cui ormai non si sa più cosa inventarsi per apparire (scadendo sempre di più nel volgare), se accade qualcosa che va in senso contrario fa subito rumore. Se poi questo "qualcosa" arriva da dove meno lo si aspetta, il rumore è ancora maggiore.
E' il caso di una notizia uscita in questi giorni, e che riguarda Nikita Bellucci, ex pornodiva francese.
No, non si è "riciclata" come opinionista o showgirl come hanno fatto altre sue colleghe, ha invece denunciato un fatto che le sta capitando ultimamente: riceve continuamente messaggi e proposte oscene. Fin qui nulla di troppo strano direte voi, visto il fisico che si ritrova unito al mestiere che ha fatto. C'è però un dettaglio: questi messaggi le arrivano da ragazzi minorenni, che lei ha liquidato invitandoli a tornare a fare i compiti e a non contattarla più.

Ora, non nascondiamoci dietro a un dito: tutti i ragazzi in età puberale e anche oltre, una sbirciata alla rivista o al filmino porno nascosti dal papà o dal fratello maggiore l'hanno data, o si sono procurati materiale hard in prima persona. Per non parlare dei settori di certe edicole, dedicati esclusivamente a giornali e film a luci rosse (ne ricordo in particolare una davanti al Politecnico, quante risate con quei titoli...). 

Qui però siamo su un piano completamente diverso: la pornografia, come tutti sanno, è vietata ai minorenni, per quanto la società tenda a tollerarla. Solo che, finché si trattava della sbirciata alla rivista cartacea o alla videocassetta/DVD, tutto sommato era innocua. Ora invece la fruibilità di materiale a luci rosse è aumentata in maniera esponenziale, a causa di siti web dedicati che consentono anche di pubblicare video prodotti in proprio, emulando le gesta dei divi del porno. Ovviamente questi siti consentono l'interazione tra utenti e utenti, ma anche tra utenti e "produttori" (il funzionamento è il medesimo di Youtube), quindi è molto più facile per l'utente medio arrivare a contattare virtualmente i protagonisti di un video. Figuriamoci poi se a maneggiare il sito è un nativo digitale che, in barba alla minore età, si connette col suo smartphone a tutti i video porno che vuole. Smartphone regalato da genitori o nonni che, molte volte, non sanno neanche cosa siano filtri e controlli parentali. 

Tornando a Nikita Bellucci, la sua denuncia e la sua reazione ai messaggi ricevuti hanno suscitato opinioni contrastanti: se da un lato molti hanno applaudito e approvato il suo comportamento, c'è anche stato chi, invece, non ha gradito. Genitori che si sono trincerati dietro ad una cortina di moralismo, evidentemente irritati dall'aver ricevuto una lezione da una "poco di buono" che non può certo insegnare loro come educare i figli. Addirittura, la Bellucci è stata insultata così pesantemente e da così tante persone, che alla fine ha deciso di rimuovere dal suo profilo personale le immagini dei messaggi incriminati e delle sue risposte.

Eppure, signori miei, Nikita Bellucci ha ragione da vendere.

Ha ragione perché, come detto poc'anzi, il porno è molto, ma molto più accessibile di una volta, e la sua fruizione incontrollata da parte di adolescenti in piena tempesta ormonale può avere conseguenze gravi: le scene che si vedono nei filmati non sono una fotografia della vita reale, ma se non lo si dice ai ragazzi con un'adeguata educazione sessuale (di cui si parla da decenni, facendo poco o nulla) loro non lo possono sapere, ritrovandosi così con una percezione del sesso completamente distorta e sbagliata. Per non parlare del rischio di finire in giri di pedofilia...

Chi ha criticato e insultato Nikita Bellucci per il suo comportamento, evidentemente non si accorge di essere in una situazione incoerente e contraddittoria: non vuole ricevere lezioni di vita da una ex pornodiva ma, nel contempo, "delega" a tutti gli effetti l'educazione sessuale dei propri figli a lei e ai suoi colleghi consentendo loro di accedere a contenuti riservati ad adulti, vale a dire soggetti con una personalità già formata e definita. Una vera, pericolosa, inversione delle parti.

Con questa situazione, non c'è da stupirsi se si assiste ad un'oggettificazione sempre più pesante delle donne, ridotte nell'immaginario dei ragazzini a semplici "scatole del piacere"...col rischio che le loro coetanee, per sentirsi "grandi", si adeguino.

Vogliamo darci una mossa e invertire la tendenza?

A voi i commenti!!

Fonti:

Notizia su "Il Fatto Quotidiano"

martedì 31 ottobre 2017

INCHIESTE SCOMODE

Notizia di alcuni giorni fa: a Malta, è stata uccisa in un attentato dinamitardo la giornalista e blogger Daphne Caruana Galizia.
Sono sincero: prima d'ora, non sapevo nemmeno chi fosse, Daphne Caruana Galizia. Tuttavia, il fatto che in un Paese membro della Comunità Europea una giornalista venga fatta saltare in aria in pieno stile mafioso anni 80 e 90, come minimo dovrebbe far scattare un grosso campanello d'allarme. Non solo: la fine che ha fatto questa giornalista dimostra che, con le sue inchieste, aveva pestato i piedi a qualcuno, molto potente, che si è potuto permettere il lusso di metterla a tacere nella maniera più clamorosa possibile. Per cui ho deciso di documentarmi, e di riassumere quello che ho trovato in poche righe, perché chi si mette contro criminalità e corruzione pagando con la vita non può, e non deve, essere dimenticato.


Partiamo innanzitutto  dallo sfogo di Matthew, suo figlio, nonché collaboratore: intervistato, si è scagliato apertamente contro il premier maltese Joseph Muscat, definendolo "un pagliaccio", e non risparmiando nemmeno critiche ai suoi collaboratori "corrotti", ai magistrati "corrotti e incompetenti" e ai funzionari di polizia "corrotti e imbecilli". Leggendo il post su Facebook di Ramon Mifsud, uno dei poliziotti che dovrebbe indagare sull'attentato ("Alla fine tutti hanno quello che si meritano, sono contento :)" ), è molto difficile dargli torto.
Quello di Matthew non è semplicemente il discorso pieno di dolore di una persona che ha perso tragicamente la propria madre, ma un preciso atto di accusa nei confronti del Paese in cui vive, a cominciare dal primo ministro Muscat fino alle autorità di polizia, che non avrebbero fatto abbastanza per proteggere la signora Galizia. Dal tenore delle parole di Matthew, emerge anche tra le righe la consapevolezza che Daphne, da viva, fosse una morta che camminava: non era questione di "se", ma di "quando" avrebbe fatto una brutta fine, perché sul "se" non c'era alcun dubbio: troppe le inchieste scottanti a cui lavorava, e troppo potenti i personaggi coinvolti.
Tra i tanti argomenti trattati da Daphne, ne spiccano alcuni in particolare: i "Malta Files", ossia i documenti riguardanti personaggi maltesi, o legati a Malta, all'interno dello scandalo dei cosiddetti "Panama papers": la lunghissima lista di personaggi più o meno potenti, e più o meno loschi, che hanno depositato o fatto transitare da Panama grosse somme di denaro, tipicamente tramite il sistema delle società off-shore.
Un movimento, in particolare, ha attirato l'attenzione della giornalista: un bonifico "sospetto", effettuato dalla figlia del presidente dell'Azerbaigian Aliyev, alla moglie del premier Muscat. Il motivo di questa transazione pare essere stato il famigerato gasdotto TAP, ossia l'opera che dovrebbe portare il gas dell'Azerbaigian (e quindi del presidente Aliyev) fino in Europa (passando per la Puglia), e quindi anche a Malta. Il tutto quindi, apparirebbe come una maxi-bustarella ad altissimi livelli di potere, visto che nel 2016 c'è stato un bell'andirivieni tra Malta e Azerbaigian, con firme e controfirme di accordi energetici. Ora, va bene che l'Azerbaigian stia facendo di tutto per apparire come un posticino libero e felice, con vetrine scintillanti come il Gran Premio a Baku e i primi giochi europei della storia, ma basta poco per constatare che non è proprio così: il presidente Aliyev è, di fatto, un dittatore. Tutte le varie tornate elettorali sono state bollate come irregolari da più osservatori esterni. Nonostante, formalmente, l'Azerbaigian sia una democrazia, la presenza di prigionieri politici dimostra l'esatto contrario. Non solo: nonostante lo stato disastroso dei diritti umani, l'Azerbaigian è membro del Consiglio d'Europa: lo stesso organismo che ha bocciato il documento (rapporto Strasser) sulla situazione di 85 detenuti politici, pare grazie a maxi tangenti provenienti dal governo azero (tramite il solito sistema di scatole cinesi) che avrebbero influenzato il voto, e che coinvolgerebbero anche alcuni politici italiani. Sempre il famigerato TAP sarebbe al centro di questo fiume di denaro proveniente dal Caucaso, che sarebbe servito anche per fare pressioni ad alti livelli e sbloccare finalmente i prestiti necessari al progetto. A nessuno fa piacere essere additato come partner d'affari di un dittatore, ma, d'altra parte, il denaro non puzza, e può servire anche ad "aggiustare" una votazione rischiosa come quella sul rapporto Strasser...
Finita qui? Macché. Ultimamente, Daphne Galizia si stava occupando (giusto per non far torto a nessuno, o forse perché a Malta c'è un livello di marciume politico inimmaginabile, chissà...) di traffico di droga, che a Malta sarebbe particolarmente fiorente, in cui sarebbe coinvolto (il condizionale è d'obbligo!) nientemeno che il capo dell'opposizione al governo Adrian Delia. Proprio il signor Delia ha invocato le dimissioni del premier Muscat dopo l'attentato ma, come ben sappiamo, spesso e volentieri le dichiarazioni dei politici, soprattutto se ad alti livelli e in odor di corruzione, vanno prese con le dovute cautele. Resta il ricordo, e l'esempio, di una giornalista che per amore di verità non si è fermata davanti a niente. Un ricordo, e un esempio, che non devono scomparire.

LINK UTILI

Running commentary, il blog di Daphne Caruana Galizia (in inglese)



domenica 17 settembre 2017

CONSIDERAZIONI POST PALIO DI ASTI 2017

E' andata, finalmente. L'edizione del cinquantenario della ripresa del Palio di Asti si è conclusa poco fa, con la vittoria del Borgo San Lazzaro (sesto successo "moderno"). Prima di passare alle considerazioni sulla corsa, voglio fare veramente i complimenti, a tutti, per la sfilata: bella, bella e ancora BELLA!! Lascio ad altri più esperti e competenti di me eventuali appunti storico-filologici che sicuramente ci saranno, io personalmente ne sono rimasto incantato, complimenti a San Paolo, vincitore del premio sfilata, ma anche a tutti gli altri.

Venendo alla corsa, c'erano tante incognite legate ai cavalli mezzosangue, alla loro velocità, e alla loro tenuta sulla doppia distanza della gara. Era praticamente impossibile stabilire a priori un favorito, la presenza dei "bomboloni" senesi Polonski (San Silvestro) e Preziosa Penelope (San Martino-San Rocco) non era un'automatica garanzia di vittoria...e alla fine l'ha spuntata il Borgo San Lazzaro con Giuseppe Zedde "Gingillo"(quarto successo personale ad Asti) e il cavallo Bomario da Clodia. Gingillo dal canto suo ha colto l'ultima occasione dell'anno per riscattare un periodo di magra, e l'ha fatto rintuzzando in finale gli attacchi prima di Valter Pusceddu "Bighino" (Torretta) e poi di Francesco Caria "Tremendo" (San Martino-San Rocco). Tutti gli altri finalisti bene o male sono stati delle comparse, il Palio è stato una questione privata tra questi 3.

Riguardo ai piazzati, bravo Bighino, che arrivava dalla terza batteria, e quindi è stato sicuramente penalizzato dal tempo di recupero ridotto in ottica finale. Un po' meno bravo Tremendo che, con una partenza appena migliore, avrebbe potuto duellare con Gingillo fin da subito invece di farsi sotto all'ultimo giro. Non pervenuto Giovanni Atzeni "Tittìa" (Don Bosco) quarto all'arrivo, molto probabilmente per problemi di recupero (veniva anche lui dalla terza batteria). Idem Dino Pes "Velluto", quinto, e penalizzato in partenza dopo una batteria capolavoro, con tanto di qualificazione in rimonta. Bravo Massimo Columbu "Veleno II" per Canelli (6°), non è frequente trovare gli spumantieri in finale. Bravissimo il debuttante Cersosimo per Nizza, settimo in finale dopo aver difeso con le unghie il terzo posto in batteria dagli attacchi di Sandro Gessa "Gessino" (Tanaro). Bravo anche Federico Arri "Guerriero", ottavo per Moncalvo, che si conferma ad alti livelli. Sfortunato invece Alberto Ricceri "Salasso" che, retrocesso inspiegabilmente in seconda fila alla mossa della finale, conclude il suo Palio al pronto soccorso dopo una caduta al Cavallone, dovuta probabilmente ad un disperato tentativo di rimonta (il cavallo ha proseguito la corsa giungendo 9° e ultimo).

Due parole anche su alcuni esclusi dalla finale: sfortunatissimo Martin Ballesteros "Pampero" (Santa Maria Nuova), la cui corsa finisce già alla mossa della batteria perché il cavallo inciampa nel canapo in caduta rovinando a terra (senza conseguenze fisiche per nessuno). Pesantemente penalizzati Andrea Farris "Sentenza" (San Marzanotto) e Antonio Siri "Amsicora" (San Damiano), lasciati surplace alla partenza della prima e della seconda batteria. Prestazione opaca per Carlo Sanna "Brigante" (San Pietro), che ha la sfortuna di capitare in una batteria, la terza, piena di favoriti come lui per la vittoria finale. Purtroppo in finale ci vanno solo in tre per volta, qualcuno deve star fuori, ed è toccato a lui. Bravo invece a Simone Mereu "Deciso" (Baldichieri) che, nonostante la retrocessione in seconda fila (il cavallo scalciava), rimonta e sfiora la qualificazione in finale arrivando quarto, peccato...

Infine, il mossiere Giancarlo Matteucci...

L'unica nota stonata della giornata odierna: convalida le partenze della prima e della seconda batteria, entrambe con un cavallo girato, senza nemmeno avvisare o minacciare sanzioni. Nella terza i fantini praticamente si autogestiscono, forse abbassa il canapo un attimo in ritardo e Santa Maria Nuova vola giù. In finale retrocede San Secondo in seconda fila, apparentemente solo per un cambio di posizione, e lascia al palo Cattedrale. Azzecca solo la sanzione ad Andrea Chessa "Nappa II" (Montechiaro, brutta forzatura del canapo) e la retrocessione di Mereu in seconda fila.

In una parola, INCAPACE. Si spera che durante l'inverno paliesco, che comincia adesso, chi di dovere prenda le giuste decisioni e ci tolga dalle scatole un personaggio simile per l'anno prossimo.

A voi i commenti!!



martedì 12 settembre 2017

AMICIZIE PALIESCHE

Ciao a tutti.

Come avrete notato, il blog ultimamente ha preso una deriva decisamente "paliesca". Portate pazienza, da astigiano ed ex militante nel Palio di Asti, l'aria di settembre e l'avvicinarsi della Corsa fanno sempre un certo effetto.

Scrivo questo post per dare il benvenuto tra gli amici del blog a Brontolo, alias Pier Camillo Pinelli, e a Edoardo "Dardi" Mussa, il suo collaboratore per il Palio di Asti e non solo. Brontolo, ex fantino del Palio di Siena, ha intrapreso l'ambizioso progetto di seguire da vicino, anche tramite dirette Facebook con tanto di telecronaca, i vari Palii italiani. Chi non conosce questo mondo non ha neanche la vaga idea di quante competizioni di questo tipo ci siano sparse in giro per l'Italia...Brontolo e i suoi collaboratori, con i loro articoli e le loro dirette, ci portano a scoprire i posti più impensati, e che sicuramente vale la pena visitare, per seguire il Palio locale, o semplicemente da turisti.

Per chi volesse saperne di più, ecco i link di riferimento:



Buona lettura e alla prossima!!

martedì 5 settembre 2017

LA GUERRA DEI NUMERI

"La matematica non è un'opinione"

Questo mantra che sentiamo ripetere fin da piccoli, soprattutto quando a scuola tentenniamo un po', ci dice una cosa molto semplice: la matematica è una scienza ESATTA, 2+2 farà sempre 4, e nessuno, mai, riuscirà a dimostrare qualcosa di diverso. Non in matematica, almeno. I numeri non mentono, MAI.

Purtroppo la matematica, se presa in mezzo ad un qualche meccanismo perverso, rischia di diventarlo eccome, un'opinione. Succede anche con le persone, si sa: quelle oneste, che fanno di tutto per comportarsi bene, sono i capri espiatori perfetti per le persone false ed opportuniste (Daniel Pennac insegna...un autore che consiglio vivamente).

Prima di addentrarci a fondo nell'argomento, facciamo un esempio con un semplice enunciato:

"La distanza tra Milano e Torino è di 150 km"

Sono tanti? Sono pochi?

La risposta non è per niente scontata, dipende: se una persona deve percorrere una simile distanza a piedi, o a cavallo, 150 km sono tantissimi, ed impiegherà molto tempo a coprirla. In bicicletta il tempo inizia ad abbassarsi, ancor di più in automobile e in treno (al netto di traffico e ritardi, naturalmente). Se poi si decidesse di fare un viaggetto in aereo, sicuramente si perderà più tempo al check-in che per il viaggio stesso. Notevole eh? Eppure i 150 km sono sempre gli stessi. Ciò che ci fa cambiare la nostra percezione è il modo in cui li affrontiamo: a piedi sono un'enormità, in aereo una bazzecola.

Dove voglio arrivare? Semplice: all'utilizzo STRUMENTALE ed OPPORTUNISTICO che si fa di determinate statistiche. Numeri, semplici e freddi numeri, che diventano armi molto pericolose.

Come periodicamente succede, quando avviene un fatto di cronaca nera particolarmente efferato come l'aggressione e lo stupro di una coppia di polacchi e di un transessuale a Rimini da parte di quattro immigrati (tutti arrestati), le notizie sull'argomento diventano automaticamente di moda. Vuoi che una determinata parte politica non ci si tuffi a pesce, in un contesto del genere? Non sia mai...ed infatti un mio amico di Facebook politicamente impegnato e schierato a destra (che ringrazio in ogni caso, questo post nasce proprio grazie al nostro dibattito, e ne è il seguito) ha "sparato" un articolo di Repubblica sul suo profilo riguardante i dati sulle violenze carnali gridando, in più, al "ricambio etnico programmato". Su quest'ultimo punto, vorrei solo ricordare che il Regolamento di Dublino (che stabilisce le procedure di gestione dei richiedenti asilo) è stato firmato nel 1997 dall'Italia, sotto il governo Prodi I. Le successive integrazioni e modifiche (Dublino II e III) sono state rispettivamente firmate sotto i governi Berlusconi II e Letta. Per cui, cari i miei politici di ogni colore, abbiate almeno la decenza di smettere di tirare in ballo i migranti e di costruirci su intere campagne elettorali, visto che fondamentalmente il problema lo avete creato VOI, TUTTI, SENZA DISTINZIONE DI PARTITO, firmando un trattato che, di fatto, scarica interamente la gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo su MALTA, SPAGNA, ITALIA e GRECIA per una mera questione geografica...ma non divaghiamo, e torniamo alle questioni numeriche.

Innanzitutto l'autore dell'articolo strizza l'occhio alla "pancia" del lettore, evidenziando nel titolo come 4 stupri su 10 siano commessi da stranieri. Posto che lo stupro è un atto ORRIBILE, da condannare SEMPRE E IN OGNI CASO, l'autore medesimo non specifica la nazionalità degli stupratori, (occhio che anche i norvegesi sono stranieri eh, e pure extracomunitari. Così, tanto per citare una nazionalità a caso...) ma visti i tempi che corrono e le "mode" giornalistiche del momento, viene automatico pensare alle attuali ondate migratorie dall'Africa. Per la gioia di chi ci marcia sopra fomentando odio, e arrivando a situazioni grottesche (vedi ad esempio i militanti di Forza Nuova recatisi a messa per "vigilare sulla dottrina insegnata dal parroco", visto che il suddetto aveva osato portare alcuni migranti africani in piscina dopo una giornata di LAVORO...che dire, scribi e farisei 2.0). Successivamente, il giornalista corregge il tiro citando i dati dell'istituto Demoskopika, che evidenziano come la percentuale di italiani tra gli stupratori sia preponderante (61%), e quella degli africani (considerando quindi le nazionalità di UN INTERO CONTINENTE) non arrivi all'8%....ma conoscendo il comportamento dell'utente medio di Facebook, state pur certi che non è arrivato a leggere fino a quel punto, si è fermato al titolo e sta già urlando ai quattro venti che gli immigrati africani, tutti, vengono qua a delinquere e a violentare le nostre donne impunemente...e intanto certi politici, furbacchioni, continuano a fomentare e a raccattare i voti di chi, purtroppo, è stato vittima di reati commessi da stranieri. Peccato però che accanto alle vittime (che, ahinoi, non sono tutelate a sufficienza dallo Stato e, legittimamente, si sentono lasciate sole), ci sia una massa di beceri ignoranti frustrati e boccaloni, perché altro non sono, pronti a vomitare ai quattro venti tutta la loro rabbia repressa nei confronti del "diverso" in genere.

Mi si dirà "si, però in galera, guarda caso, è pieno di stranieri, lo vedi che ho ragione a dire che sono dei delinquenti?"
Molto bene. Vediamo la tabella sottostante:


Questa tabella l'ho compilata sulla base dei dati presenti sul sito del Sole 24 Ore, per cui si sta parlando di una fonte più che affidabile. Andiamo innanzitutto a vedere il dato della popolazione straniera residente in Italia: poco più di 5 milioni di persone, equivalenti all'8,3% del totale. Tanto per fare un esempio tangibile, immaginiamo una cittadina di 10000 abitanti totali: ci troverete 830 stranieri in tutto. Rispetto alla popolazione italiana, il rapporto è di 1 straniero ogni 11 italiani.

Andiamo a vedere ora la popolazione carceraria (circa 56000 unità): qui gli stranieri rappresentano il 27% del totale dei detenuti. E' ancora una minoranza, certo, ma il rapporto con gli italiani crolla nettamente, diventa di 1 delinquente straniero ogni 3 italiani.

Bene, perfetto. Ora qualcuno si chiederà "cos'è quella linea rossa"?
La linea rossa ce l'ho messa per evidenziare il limite massimo a cui si spinge l'utente medio quando legge i dati che gli vengono forniti. Peccato però, che non vengano forniti GLI STESSI DATI in percentuale, e in termini ASSOLUTI, cioè rapportati al totale della popolazione italiana. Nell'ottica della stesura di questo pezzo, mi sono premurato di elaborarli e di provare a colmare questa mancanza, tanto per fare chiarezza una volta per tutte.

Cosa osserviamo innanzitutto? 

Partiamo dal fondo, e scopriamo che, sul totale della popolazione, la percentuale dei delinquenti (senza distinzione di nazionalità) è dello 0,0926%. Volendo arrotondare per eccesso, nella famosa cittadina di 10000 abitanti abbiamo la bellezza di...10 delinquenti. Di questi, sempre stando alle percentuali calcolate, e con i dovuti arrotondamenti, 7 sono italiani e 3 stranieri. Se poi andiamo a vedere i dati riguardanti i soli stranieri, la percentuale di delinquenti tra di loro è dello 0,3%. 

Ricapitolando: 

abbiamo 3 delinquenti stranieri ogni 10000 abitanti, e 3 delinquenti ogni 1000 stranieri. Volendo tradurre in termini semplici, si tratta rispettivamente dello 0,3 e del 3 PER MILLE.

Adesso, tanto per scendere ancora più terra-terra, facciamo un esempio sulla città di Asti, che conta circa 75000 abitanti. Stando alle percentuali sopra riportate, ci dovrebbero essere (badate bene che sono valori MEDI, quindi quelli reali possono essere maggiori o minori) 75 delinquenti in totale. Di questi, gli stranieri sono circa 25. Naturalmente, il discorso vale per qualsiasi altra città italiana, visto che questi sono dati medi riferiti all'Italia.

Ora che (spero) c'è un po' più di chiarezza, mi vengono spontanee alcune conclusioni: non è giusto che, in base ad un trattato scellerato, solo pochi Paesi dell'Unione Europea abbiano sulle proprie spalle il peso della crisi migratoria. Soprattutto se di mezzo ci sono Italia e Grecia che, come noto, faticano più degli altri a crescere economicamente. Il problema immigrazione è un problema di TUTTI, e come tale va trattato. 

Tuttavia, numeri alla mano, siamo proprio sicuri che il problema VERO siano i migranti, economici o politici? Tornando al discorso astigiano, possibile che 25 delinquenti stranieri di tutte le nazionalità possibili siano in grado di mettere paura ad una città intera di 75000 abitanti? Cosa sono, i nipoti di Al Capone? Eppure, va detto, Asti non è messa bene nelle classifiche che riguardano i reati commessi, tutt'altro, purtroppo. Non sarà che ci sono gravi lacune a livello di capacità di gestione di un numero esiguo di persone problematiche, e che queste vengono abilmente mascherate dal chiasso di chi vuole raccattare in giro più voti possibili, facendo leva sulla "pancia" della gente, sull'insicurezza e sulla paura che l'incapacità gestionale di cui sopra inevitabilmente genera? 

Non sto dicendo "accogliamoli tutti", attenzione: sto solo dicendo "cerchiamo di gestire al meglio la situazione, visto che ci troviamo in mezzo". Magari, se ci scrollassimo di dosso personcine equivoche che fanno dell'immigrazione uno schifoso business, se non dessimo più credito a chi urla contro i "diversi" in genere (salvo poi lucrarci sopra, vero Mafia Capitale?) e se la smettessimo di urlare slogan buoni solo ad attirare i voti del gregge senza risolvere concretamente i problemi, la questione immigrazione si sgonfierebbe come un palloncino. Con buona pace di chi si prende la briga di andare a sorvegliare la dottrina di un prete durante la messa, dopo che magari sono mesi che non entra in chiesa...e di chi, ateo o comunque laico (almeno in teoria) gli va ad urlare contro fuori dalla chiesa suddetta.

A voi i commenti!!