martedì 18 settembre 2018

UN RISCHIO CALCOLATO?

Chi mi conosce sa che tendo ad essere piuttosto critico nei confronti dell'attuale governo Lega-5 Stelle, pur non risparmiando appunti anche a chi prima deteneva il potere. In tutto questo cerco di essere onesto: se una cosa ritengo sia fatta bene, chiunque l'abbia fatta, ha il mio plauso. Così come, se ritengo sbagliato un provvedimento, riceverà le mie critiche qualunque sia la provenienza. Insomma, questo blog NON GUARDA IN FACCIA A NESSUNO, tanto per essere chiari.

Perché questa introduzione? Beh, di norma non sarebbe necessaria, ma con i tempi che corrono è doverosa: se critichi le scelte dell'attuale governo, sei bollato automaticamente come "zecca comunista" o "seguace del PD" dai fan più sfegatati del "capitano". Insomma, il diritto di critica e la libertà di opinione, per alcuni, sono un optional.

Mi sono dilungato troppo, veniamo al dunque.

In questi giorni, tra le tante proposte al vaglio del governo Conte (ricordiamocelo ogni tanto: CONTE, non SALVINI), ce ne sono due in particolare che mi hanno colpito: quella sulla detenzione delle armi da fuoco, e il cosiddetto "Decreto Pillon", dal nome del senatore leghista primo firmatario.

Partiamo dalla normativa sulle armi (che è GIA' LEGGE dal 14 settembre 2018): cosa cambia?

Ecco il riassunto in soldoni:

  • Raddoppio delle armi sportive di cui è consentita la detenzione (da 6 a 12)
  • Aumento dei proiettili consentiti nei caricatori delle armi sportive corte (da 15 a 20)
  • Aumento dei proiettili consentiti nei caricatori delle armi sportive lunghe (da 5 a 10)
  • Obbligo, per chi detiene armi sportive, di appartenenza ad un'associazione di tiro (senza l'obbligo di presentarsi regolarmente ad un poligono o di seguire corsi specifici)
  • Vendita delle armi di derivazione militare (come fucili AR15 o AK-47 "Kalashnikov") consentita solo ai tiratori sportivi
  • Diminuzione della durata della licenza per le armi da caccia (da 6 a 5 anni)
  • NON obbligo di avvisare i familiari/conviventi del possesso dell'arma
Non essendo del settore, non posso dire a priori se questo provvedimento sia giusto o sbagliato. E' interessante però notare come il sig.Salvini si sia impegnato formalmente all'Hit Show, la fiera delle armi di Vicenza, a varare un provvedimento volto ad aumentare le vendite di armi da fuoco. Nessuna illazione, tutto documentato. Un favore in pieno stile americano che, indubbiamente, muoverà un bel mucchio di soldi in direzione dei produttori di armi, e una manciata di voti verso la Lega. 

Veniamo ora al Decreto Pillon, attualmente in discussione. Eccone i punti salienti:
  • Cancellazione dell'assegno di mantenimento per i figli, sostituito da una divisione delle spese tra i genitori
  • Divisione equa del tempo passato con i figli
  • Indennizzo per il genitore che lascia la casa di proprietà all'altro genitore
  • Obbligatorietà della mediazione familiare
Posto che il primo punto secondo me rischia di scatenare una lotta all'ultimo scontrino tra due persone già in conflitto, mi soffermerei sull'ultimo punto: l'obbligatorietà della mediazione familiare tramite avvocato/psicologo/altro soggetto abilitato per avviare l'iter di separazione. Al momento, questa possibilità esiste già, ma è solo un'opzione prevista dal nostro ordinamento. Così, diventerebbe un obbligo. Da notare, lo Stato non scucirebbe neanche un euro: tutta la procedura è a carico dei coniugi che si vogliono separare.

E' evidente che, con questa mossa, vi sia la volontà di rendere più difficili le separazioni frapponendo un ostacolo economico (Pillon è noto per le sue posizioni politiche ultra-religiose). In questo calderone, purtroppo, rischiano di finire anche le vittime di violenza domestica che, se sono già in difficoltà economica, avranno una "ragione" in più per NON denunciare il partner violento e che, se anche lo facessero, affronterebbero un percorso giudiziario interminabile e ricco di incognite. Nel frattempo, se ci sono bambini, sono tutti cavoli loro, dovendo avere obbligatoriamente a che fare con un genitore abusante che, fino a prova contraria, per la giustizia è INNOCENTE.

Come per la legge sulle armi, è interessante notare un dettaglio: che mestiere fa il signor Pillon? Ma guarda che combinazione, avvocato con master in mediazione familiare!! Non ci sarà mica un leggerissimo conflitto d'interessi? Ma no, cosa dico, questo è il governo del cambiamento...intanto, sul suo sito web, ha preannunciato imminenti novità proprio in tema di mediazione familiare.

Ora, mi chiederete: qual è il nesso dei due provvedimenti, a parte la provenienza leghista e il sospetto conflitto di interessi?

Ecco il mio parere: se passasse il Decreto Pillon così com'è, questo, in combinazione con la nuova legge sulle armi, costituirebbe una miscela ESPLOSIVA.

Eh sì. Proviamo ad immaginare una famiglia che non naviga nell'oro, e che ha problemi tali da giungere al proposito di separarsi: c'è da affrontare il costo della mediazione. A quel punto che si fa? Si va avanti col rischio di andare ancora più in difficoltà economica, uno dei due se ne va di casa (dove? Dai genitori, se ci sono ancora? Sotto a un ponte? E con i bambini, come facciamo?), o si prova a convivere nonostante tutto? 

In tutti e tre i casi, c'è una possibilità concreta: quella che salti fuori un'arma da fuoco di cui nessuno sapeva niente, e che qualcuno, esasperato o comunque già di per sé incline alla violenza, SPARI. Non facciamo finta di stupirci, succede già adesso, e se davvero passasse questa nuova normativa così com'è prepariamoci pure a piangere per molte altre tragedie familiari.

Ci avranno pensato i politici leghisti, a questa eventualità? Gliene importa qualcosa se qualche donna in più ci lascerà sicuramente le penne per mano di un partner pistolero? Ci pensano, gli elettori della Lega, i fans più sfegatati del "capitano", o hanno annullato completamente la loro capacità di ragionamento delegandola a Salvini e alla sua ciurma?

A voi i commenti!!

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