giovedì 1 febbraio 2018

A PARTI INVERTITE

In una società iper-sessualizzata come la nostra, in cui ormai il nudo e il vedo-non vedo non fanno più lo stesso scalpore che potevano fare qualche anno fa, e in cui ormai non si sa più cosa inventarsi per apparire (scadendo sempre di più nel volgare), se accade qualcosa che va in senso contrario fa subito rumore. Se poi questo "qualcosa" arriva da dove meno lo si aspetta, il rumore è ancora maggiore.
E' il caso di una notizia uscita in questi giorni, e che riguarda Nikita Bellucci, ex pornodiva francese.
No, non si è "riciclata" come opinionista o showgirl come hanno fatto altre sue colleghe, ha invece denunciato un fatto che le sta capitando ultimamente: riceve continuamente messaggi e proposte oscene. Fin qui nulla di troppo strano direte voi, visto il fisico che si ritrova unito al mestiere che ha fatto. C'è però un dettaglio: questi messaggi le arrivano da ragazzi minorenni, che lei ha liquidato invitandoli a tornare a fare i compiti e a non contattarla più.

Ora, non nascondiamoci dietro a un dito: tutti i ragazzi in età puberale e anche oltre, una sbirciata alla rivista o al filmino porno nascosti dal papà o dal fratello maggiore l'hanno data, o si sono procurati materiale hard in prima persona. Per non parlare dei settori di certe edicole, dedicati esclusivamente a giornali e film a luci rosse (ne ricordo in particolare una davanti al Politecnico, quante risate con quei titoli...). 

Qui però siamo su un piano completamente diverso: la pornografia, come tutti sanno, è vietata ai minorenni, per quanto la società tenda a tollerarla. Solo che, finché si trattava della sbirciata alla rivista cartacea o alla videocassetta/DVD, tutto sommato era innocua. Ora invece la fruibilità di materiale a luci rosse è aumentata in maniera esponenziale, a causa di siti web dedicati che consentono anche di pubblicare video prodotti in proprio, emulando le gesta dei divi del porno. Ovviamente questi siti consentono l'interazione tra utenti e utenti, ma anche tra utenti e "produttori" (il funzionamento è il medesimo di Youtube), quindi è molto più facile per l'utente medio arrivare a contattare virtualmente i protagonisti di un video. Figuriamoci poi se a maneggiare il sito è un nativo digitale che, in barba alla minore età, si connette col suo smartphone a tutti i video porno che vuole. Smartphone regalato da genitori o nonni che, molte volte, non sanno neanche cosa siano filtri e controlli parentali. 

Tornando a Nikita Bellucci, la sua denuncia e la sua reazione ai messaggi ricevuti hanno suscitato opinioni contrastanti: se da un lato molti hanno applaudito e approvato il suo comportamento, c'è anche stato chi, invece, non ha gradito. Genitori che si sono trincerati dietro ad una cortina di moralismo, evidentemente irritati dall'aver ricevuto una lezione da una "poco di buono" che non può certo insegnare loro come educare i figli. Addirittura, la Bellucci è stata insultata così pesantemente e da così tante persone, che alla fine ha deciso di rimuovere dal suo profilo personale le immagini dei messaggi incriminati e delle sue risposte.

Eppure, signori miei, Nikita Bellucci ha ragione da vendere.

Ha ragione perché, come detto poc'anzi, il porno è molto, ma molto più accessibile di una volta, e la sua fruizione incontrollata da parte di adolescenti in piena tempesta ormonale può avere conseguenze gravi: le scene che si vedono nei filmati non sono una fotografia della vita reale, ma se non lo si dice ai ragazzi con un'adeguata educazione sessuale (di cui si parla da decenni, facendo poco o nulla) loro non lo possono sapere, ritrovandosi così con una percezione del sesso completamente distorta e sbagliata. Per non parlare del rischio di finire in giri di pedofilia...

Chi ha criticato e insultato Nikita Bellucci per il suo comportamento, evidentemente non si accorge di essere in una situazione incoerente e contraddittoria: non vuole ricevere lezioni di vita da una ex pornodiva ma, nel contempo, "delega" a tutti gli effetti l'educazione sessuale dei propri figli a lei e ai suoi colleghi consentendo loro di accedere a contenuti riservati ad adulti, vale a dire soggetti con una personalità già formata e definita. Una vera, pericolosa, inversione delle parti.

Con questa situazione, non c'è da stupirsi se si assiste ad un'oggettificazione sempre più pesante delle donne, ridotte nell'immaginario dei ragazzini a semplici "scatole del piacere"...col rischio che le loro coetanee, per sentirsi "grandi", si adeguino.

Vogliamo darci una mossa e invertire la tendenza?

A voi i commenti!!

Fonti:

Notizia su "Il Fatto Quotidiano"