domenica 26 marzo 2017

UNA "BELLA" NOTIZIA...IN TUTTI I SENSI!!!

A fine febbraio 2017 è stata data una notizia che forse non ha avuto la risonanza che meritava: lo splendido Palazzo Borromeo, sull'Isola Bella (lago Maggiore) è in procinto di essere reso finalmente accessibile alle persone con difficoltà di deambulazione, inclusi i disabili in carrozzina.

Per esperienza personale (mia moglie si muove in carrozzina), essendoci stati due volte durante le vacanze estive, posso dire "finalmente"!! Pur essendoci sempre mossi con molto spirito di adattamento, e pur essendo abituati a superare le barriere architettoniche, Palazzo Borromeo e l'Isola Bella in genere hanno sempre rappresentato un ostacolo insormontabile per noi, che siamo sempre stati confinati nei dintorni dell'approdo dei battelli senza poter andare oltre: passi per i gradoni, ma la combinazione ciottolato + ostacoli assortiti è troppo perfino per noi e, credetemi, non siamo persone che si arrendono così facilmente. Per contro, la meno rinomata (ma super-caratteristica) Isola dei Pescatori è praticamente accessibile al 100%, l'abbiamo girata tutta da cima a fondo.

Non resta quindi che aspettare che, compatibilmente con i tempi di realizzazione e con i vincoli architettonici, l'Isola Bella diventi finalmente un patrimonio accessibile davvero a tutti. Andateci, ne vale la pena!!

EDIT: notizia originale qui, a firma Luca Gemelli.

martedì 21 marzo 2017

INNOCUI, ILLEGALI CORIANDOLI

E' di questi giorni la notizia di una sentenza destinata a far discutere, almeno tra gli appassionati del settore: un giudice torinese, il sig. Arata, ha disposto il sequestro di un intero stock di magazzino di un commerciante di Rivoli. Ora voi vi chiederete: era merce avariata? contraffatta? pericolosa?

Niente di tutto ciò.

Il suddetto commerciante opera nel settore della filatelia, sì, il collezionismo di francobolli e oggetti postali in genere. Ora, per subire un sequestro di tale portata, viene da pensare che come minimo smerciasse LSD con la copertura dei francobolli, e invece...nel mirino ci è finita la storia postale, ossia il ramo della filatelia che non si limita al mero studio del francobollo ma va oltre, soffermandosi sulle tariffe, sui periodi di validità dei francobolli, sul loro uso in determinate circostanze e su determinati documenti. 
Ai profani può sembrare incredibile, ma ci sono appassionati che passerebbero, e passano, ore ed ore a parlare di questi coriandoli colorati, a scambiarsi opinioni, a confrontare, disquisire, esaminare a colpi di lampade, lenti conta fili, benzina rettificata e altre diavolerie. La storia postale in particolare, presuppone conoscenze e competenze capillari per capire esattamente la natura dei documenti in esame, e anche per non prendersi fregature solo perché si è presi dalla foga e dall'entusiasmo per aver scovato un pezzo pregiato ad una bancarella o sul web. 

Ora, perché mai questo mondo assolutamente innocuo e che, anzi, stimola allo studio e all'approfondimento, dovrebbe essere finito nel mirino di un giudice? Il motivo è il seguente: secondo la legge vigente datata 2004, i documenti inviati per posta ad enti pubblici, ecclesiastici, privati ecc. sono da considerarsi di proprietà inalienabile dei suddetti, inclusa la busta che li conteneva. Di conseguenza, inclusi anche i francobolli applicati su di essa. Se un privato cittadino possiede anche solo la busta, deve dimostrare che non sia stata trafugata, pena il rischio di passare dei guai con la giustizia. A nulla è valsa una circolare del 2013, emanata proprio per tutelare i collezionisti di materiale filatelico, che sancisce la non appartenenza ai beni demaniali delle suddette buste. Non è servito neanche il precedente delle buste scartate dagli archivi e donate alla Croce Rossa: il materiale in possesso del commerciante è stato sequestrato e sottoposto all'analisi dei Carabinieri, che dovranno stabilire a chi restituire ogni singola busta. Certo, la sentenza era solo di primo grado e si può ancora ribaltare, ma intanto si sono spesi denari pubblici e tempo prezioso dei Carabinieri per catalogare materiale che, molto probabilmente, sarà da restituire al suddetto commerciante. Sempre che nel frattempo costui non abbia dovuto chiudere i battenti proprio per colpa di questo sequestro (la concorrenza nel settore è spietata!). Il sen. Carlo Giovanardi, appassionato filatelico con cui, per inciso, di rado sono d'accordo politicamente parlando, ha giustamente sollecitato il ministro Franceschini ad intervenire sulla vicenda e impedire che migliaia di collezionisti e commercianti si ritrovino da un momento all'altro a passare dei guai per colpa dell'interpretazione ottusa di una legge. Senza contare il caos e il danno enorme che si produrrebbero all'interno del mercato filatelico italiano, con pezzi diventati fuorilegge da un giorno all'altro e che, in automatico, vedrebbero il loro valore azzerato. 

Non voglio certo insegnare il mestiere a chi ha studiato per fare il giudice, ma una domanda mi sorge spontanea: era proprio necessario intervenire così, a gamba tesa, sul mondo collezionistico e su un commerciante in particolare (rischiando di rovinarlo), solo per un dubbio interpretativo? Davvero non si poteva fare diversamente?

A voi i commenti!

venerdì 10 marzo 2017

PIGRIZIA & SPORCIZIA

Scena di vita quotidiana: stai guidando la tua auto, e noti l’automobilista davanti a te che getta qualcosa fuori dal finestrino. Può essere una cicca di sigaretta, un fazzolettino usato, l’involucro di uno snack, uno scontrino, qualunque piccolo rifiuto che si possa trovare in un’auto. Capita tutti i giorni, in campagna come in città, solo che nel verde i risultati di questo comportamento si notano molto di più. Specialmente dopo che è stata tagliata l’erba al bordo della strada: basta una rapida occhiata per vedere che in ogni banchina e in ogni fosso ci sono tracce umane, o meglio, tracce della pigrizia di chi preferisce liberarsi dei propri rifiuti gettandoli dal finestrino. 

A chi lo compie, deve sembrare un atto innocuo o comunque veniale, del tipo “ma sì, era solo una cicca/un pezzetto di carta, cosa vuoi che sia”. Proviamo però a moltiplicare per tutti gli automobilisti: è ancora una cosuccia così trascurabile? No, direi proprio di no. Anzi, assomiglia molto ad una gigantesca discarica, oltretutto composta per la maggior parte da materiale riciclabile. Se poi andiamo a vedere cosa succede in mare la situazione è ancora peggiore: non solo si sono create delle gigantesche isole galleggianti formate interamente da rifiuti, ma questi, oltre a causare la morte degli animali che li ingeriscono, finiscono nella catena alimentare; e chi c’è al vertice della medesima? NOI, che finiamo per ri-mangiarci i nostri stessi scarti insieme al pesce.

Anche se sembra sia passato di moda, vale la pena di riflettere su cosa spinga molti di noi ad un comportamento così sconsiderato. Pigrizia? Certo. Menefreghismo? Eh si, anche quello, perché ciò che si getta via non sparisce così su due piedi solo perché non lo vediamo più. Eppure non ci si pensa e, alla fine, sono tutti problemi che ricadranno sulle spalle dei nostri figli, che vivranno nella discarica che noi abbiamo creato e che essi stessi contribuiranno ad ingrandire, non avendo ricevuto un esempio virtuoso da parte dei genitori. È questo il futuro che vogliamo per loro? Io, sinceramente, no.

Mi si potrà dire che il comportamento del singolo è solo una goccia nel mare. È vero, ma il mare a sua volta è composto da infinite gocce e, se ciascuna facesse la sua parte i risultati sarebbero tangibili. All’estero lo hanno capito: a Singapore, per esempio, è prevista addirittura una sorta di gogna pubblica per chi sporca: il colpevole infatti è costretto a svolgere la mansione di netturbino, con tanto di cartello appeso al collo che ne certifica la colpevolezza. Un buon deterrente, non c’è che dire. Mi piacerebbe proprio che un metodo analogo fosse adottato anche da noi, sono quasi sicuro che la sporcizia sparsa in giro diminuirebbe drasticamente, e il nostro senso civico aumenterebbe di pari passo.

Che ne pensate?


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lunedì 6 marzo 2017

VIVA RE ARTU’!

Le ultime vicende politiche sono ben note a tutti o quasi: il PD, la principale forza politica a sinistra (nonostante Renzi) è andato in mille pezzi, dilaniato dalle correnti interne. A destra invece, non si riesce ad identificare un partito di riferimento, nonostante il continuo vociare di Meloni, Salvini e compagnia bella: Berlusconi non può più essere considerato un riferimento, l’NCD di Alfano è ufficialmente sciolto, e Alemanno ha appena fondato un nuovo movimento. L’unica forza politica di un certo peso (pur con tutte le sue contraddizioni e problematiche) attualmente è il M5S.

Ecco che allora, ad un gruppo di simpaticoni con tendenze a sinistra viene in mente di fondare un movimento politico in diretta TV, così, su due piedi, e di chiamarlo Arturo. L’operazione, condotta da Diego Bianchi e dai suoi colleghi durante la trasmissione Gazebo su Rai 3 è tutta basata sullo scherzo, ma intanto le pagine social e i circoli virtuali a sostegno di questo fantomatico movimento spuntano come funghi. Il tutto perfettamente in linea con la burla messa in piedi da Bianchi, “Makkox” Dambrosio e compagnia: nessun programma politico (al momento), tutto virtuale, eppure fans e followers si moltiplicano.

Solo che…a vedere la situazione politica attuale, quella di Arturo proprio tanto burla non è: a me che l’ho vissuto da ragazzino, sembra quasi di essere tornato indietro ai tempi di Mani Pulite, quando i partiti storici della Prima Repubblica furono spazzati via o molto ridimensionati da tutte le accuse di corruzione e reati assortiti che venivano contestate ai loro membri. Un vuoto politico colmato, a suo modo, da Silvio Berlusconi con la sua famosa “discesa in campo”, con tutte le conseguenze del caso. Ora la forza politica preponderante è quella del Movimento 5 stelle, e le varie correnti di destra come di sinistra dovranno per forza di cose trovare un punto di incontro se vorranno sperare di tenergli testa. Il tutto nel segno dell’italica tradizione in cui pur di vincere si va in giro con la ramazza a raccogliere i voti di chiunque, salvo poi fare i salti mortali pur di rimanere ben attaccati alla poltrona e far durare il governo.

A meno che naturalmente Arturo e i suoi fondatori non decidano di scendere davvero in campo a propria volta: in fin dei conti lo stesso M5S non è nato in maniera tanto diversa…in tal caso, io (e credo tanti altri) saprei finalmente con certezza chi votare. Bianchi & compagnia, proprio sicuri di non volerci fare un pensierino? Intanto seguirò con molto interesse le vostre primarie di fine aprile…

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mercoledì 1 marzo 2017

FURBI COME VOLPI...O NO?

Notizia di qualche giorno fa: Claudio Ranieri, allenatore del Leicester City Football Club, è stato esonerato dall'incarico. Proprio lui, che solo 9 mesi fa aveva portato la squadra a vincere la Premier League per la prima volta in 112 anni di promozioni, retrocessioni e salvezze sofferte. Proprio lui, che ha portato la medesima squadra agli ottavi di Champions League. Sacked, come dicono oltremanica. E' stato bello, grazie di tutto e addio. Il tutto con la squadra virtualmente salva in Premier, la qualificazione ai quarti di Champions ancora in gioco, e una rosa che rispetto all'anno scorso non può essere definita più forte. Specialmente dopo aver venduto Kanté, l'anima della squadra, che correva per 4 e recuperava palloni ovunque. Viene da chiedersi: cosa è andato storto? Possibile che gli stessi giocatori capaci di vincere la Premier League si siano ammosciati tutti d'un colpo? E' vero, il calciomercato delle Volpi non è stato pirotecnico, ma precipitare fino ai margini della zona retrocessione facendo contemporaneamente faville in Champions ha veramente dell'assurdo. 
Da dove arriva questa situazione? I tabloid inglesi, malignamente, sostengono che sia stata tutta opera dei "senatori" della squadra. Sono stati fatti in particolare i nomi di Vardy, Schmeichel, Albrighton e del capitano Wes Morgan, che avrebbero avuto più incontri segreti col presidente della squadra al fine di far saltare la panchina di Sir Claudio.

Che la situazione nello spogliatoio non fosse idilliaca si poteva intuire: di recente, l'attaccante Leonardo Ulloa aveva manifestato tutta la sua rabbia per la mancata cessione ad un'altra squadra, mentre tempo addietro il centrocampista Drinkwater aveva espresso l'intenzione di non rinnovare il contratto. Dopo l'esonero, poi, i (pochi) messaggi per Ranieri sui social da parte dei giocatori sono apparsi tutti piuttosto tardivi ed artefatti. Ciliegina sulla torta, la partita col Liverpool, la prima dopo la cacciata di Ranieri: vittoria per 3-1, con tanto di doppietta di Vardy. In un colpo solo, le Volpi hanno vinto la prima partita del 2017 segnando anche i primi goal dell'anno, e Vardy si è sbloccato dopo una vita che non segnava più in campionato. Della serie a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Gli unici ad uscirne bene sono stati i tifosi del Leicester, che durante la partita hanno intonato un coro a Ranieri sulle note di "Volare". Ovviamente, sulle pagine social della squadra e dei presunti traditori sono piovuti insulti di ogni sorta da parte dei tifosi, ma anche di semplici appassionati di calcio, che si sono visti rovinare una bellissima favola sportiva. A conti fatti, l'esonero di Ranieri non è stata una mossa proprio "da volpi".

Che ne pensate?

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