martedì 11 luglio 2017

ALLA (RI)SCOPERTA DELL'ASTIGIANITA'

Come scritto altrove (vedi La città delle occasioni perdute), secondo la mia umilissima opinione di astigiano del XXI secolo, la rinascita della città di Asti deve partire, innanzitutto, da una rinnovata consapevolezza di ciò che siamo stati, di come siamo ora, e come potremmo ritornare.
A tal proposito, ecco qui un documento che agli appassionati di storia è molto familiare, ma che alla maggior parte degli astigiani forse dice poco:

Bella vero?
E' una veduta dall'alto della nostra città risalente al XVII secolo, quando ormai il periodo di massimo splendore era trascorso da un pezzo. Eppure il duca Carlo Emanuele II di Savoia, sotto i cui domini ricadeva Asti, per far conoscere al resto d'Europa le bellezze dei suoi possedimenti fece stampare dall'editore e cartografo olandese Blaeu questa ed altre simili vedute, raccolte nel Theatrum Statuum Sabaudiae. Alla sua morte il lavoro fu portato avanti dalla vedova, la duchessa reggente Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, e pubblicato nel 1682.
Ad un primo impatto, ammetto che si fa un po' fatica a riconoscere Asti in questa illustrazione...poi però basta trovare un punto di riferimento qualsiasi, ed eccola materializzarsi davanti ai nostri occhi. Il mio ad esempio è stata l'antica Porta San Giuliano, tuttora esistente e seminascosta dal Santuario della Madonna del Portone (che nel Theatrum non compare semplicemente perché...non esisteva ancora). Una volta individuata quella, ecco che compaiono Via al Santuario, Corso Don Minzoni, Piazza Porta Torino e, da lì, Corso Alfieri, l'antica Contrada Maestra. Questo è solo l'inizio naturalmente: con un po' di pazienza si può effettuare una vera caccia al tesoro e localizzare su quell'antica mappa i luoghi attuali. Prima ancora, però, a mio parere occorre uno stimolo, talmente potente e visibile da scuotere anche il più incallito dei "bugia nen" astigiani...e cosa c'è di più visibile della suddetta mappa, magari piazzata in gigantografia in alcuni punti strategici? Così, di getto, mi vengono in mente Piazza Porta Torino, Piazza I Maggio, Piazza Cattedrale e Piazza San Secondo...ma ci possono essere anche altri luoghi. Ovviamente, non può mancare il classico circolino con la scritta "voi siete qui"...tanto per aiutare i cittadini stessi (prima ancora dei turisti) ad orientarsi nel proprio passato ed a conoscerlo meglio. Se poi queste gigantografie fossero accompagnate da versioni più piccole della mappa, sparse per la città in ogni luogo con cui abbiano un'attinenza storica, si avrebbe un quadro decisamente più completo.

Si dice che per piacere bisogna innanzitutto piacersi. Questo è vero per le singole persone, ma anche per la collettività: impariamo a conoscere, apprezzare e valorizzare ciò che abbiamo...il resto viene da sé.

A voi i commenti!!!

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