venerdì 21 aprile 2017

IL PREZZO DEI SOGNI

Notizia arrivata dalla pista di Donington Park, Inghilterra: il pilota 17enne Billy Monger, partecipante al campionato locale di Formula 4 e considerato un buon talento in ottica futura, ha avuto un terribile incidente di gara: ha tamponato a tutta velocità l'auto di un avversario, rimasta ferma in traiettoria dopo un testacoda. Il tutto è successo in pochi attimi, lui non ha potuto far niente per schivare l'ostacolo, e i commissari di gara non hanno avuto neanche il tempo di sventolare le bandiere gialle di pericolo.

Di incidenti, in questo genere di gare, se ne vedono parecchi: irruenza, inesperienza, cattiveria agonistica e voglia di emergere la fanno da padrone nelle categorie minori dell'automobilismo, dove piloti poco più che ragazzini sognano di essere, un giorno, i nuovi Max Verstappen, Lewis Hamilton o Sebastian Vettel, giusto per citare i nomi più in voga attualmente. Il tutto a carissimo prezzo, dal punto di vista finanziario (l'automobilismo è uno sport per ricchi fin dai suoi albori), ma anche della sicurezza. Normalmente infatti, incidenti del genere si risolvono con macchine semidistrutte e grossi spaventi. Non stavolta. Stavolta l'abitacolo della macchina di Billy Monger è stato completamente divelto all'altezza delle gambe, tanto che ci sono volute due ore per estrarlo dal relitto e portarlo in ospedale. Lì, purtroppo, i medici han dovuto amputargliele entrambe al di sotto del ginocchio. Una sfortuna terribile: per fare un esempio, a fine anni '80 il pilota Johnny Herbert andò a sbattere contro le barriere mentre aveva le gambe a penzoloni dall'abitacolo per un precedente urto. Ebbene, se la cavò con una menomazione nella camminata che però non gli impedì di arrivare in Formula Uno, e di restarci per diversi anni. Stavolta invece, questo giovane pilota ha dovuto pagare un prezzo altissimo: carriera probabilmente stroncata, e riabilitazione lunga e difficile. 
Billy Monger alla guida della sua vettura di Formula 4 
(fonte: pagina Facebook ufficiale del pilota)
Di positivo, in questa storia, c'è la reazione del mondo delle corse: molti piloti di Formula Uno si sono mossi in prima persona per aiutare finanziariamente il loro giovane collega e la sua famiglia a superare questo momento drammatico. Una riflessione però è doverosa: questi ragazzi (e le loro famiglie) spesso affrontano sacrifici enormi per assecondare le loro passioni, nelle categorie minori è il pilota a dover trovare dei soldi se vuole avere una possibilità di dimostrare il suo talento. E' un investimento a forte rischio, perché sono pochi poi i ragazzi che riescono ad arrivare al vertice dell'automobilismo sportivo, bisogna essere abili e fortunati. Ora, in tutto questo, è accettabile che un ragazzo di 17 anni ci rimetta le gambe perché la scocca della sua auto non ha retto ad un tamponamento?

Nelle categorie superiori (Formula 1, ma anche GP2 per esempio) si vedono incidenti terrificanti in cui però l'abitacolo (la cosiddetta "cellula di sopravvivenza") regge perfettamente al botto riducendo al minimo il rischio di infortuni. Sono lontani ormai i tempi in cui i piloti della massima formula rischiavano di fratturarsi le gambe per un urto frontale. Per fare un esempio, l'ultimo a subire un incidente del genere fu Michael Schumacher nel 1999 a Silverstone. Soltanto due anni dopo, il brasiliano Burti sbatté frontalmente ai 300 orari contro un muro di gomme, uscendone stordito ma pressoché illeso. Il che significa che, se c'è la volontà di farlo, si può sempre migliorare la sicurezza passiva. Nel caso di Billy Monger e delle vetture di Formula 4, abitacoli più robusti comporterebbero molto probabilmente costi maggiori ma, a mio parere, starebbe agli organizzatori trovare una soluzione per evitare altri infortuni del genere mantenendo parametri economici ragionevoli.

A voi i commenti, e in bocca al lupo a Billy Monger!!

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